Il quarantennale dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini qui nel pordenonese, terra che accolse parte dell'infanzia e della giovinezza dell'intellettuale e cui rimase legato fino alla fine, ha scatenato le fantasie più brillanti come le più perverse con esiti che spaziano, talvolta senza soluzione di continuità, dal sublime al grottesco. Si è visto e ascoltato un po' di tutto insomma, dagli ossequi veneranti fino alle elucubrazioni di chi riterrebbe auspicabile sfruttare il “brand Pasolini” per rilanciare il territorio, in un tripudio di eventi, incontri e celebrazioni che non di rado hanno assunto i tratti dell'auto-celebrazione.
Tanta retorica dunque, ma anche molte iniziative interessanti tra cui rientra senz'altro l'intuizione dei vertici del Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone di commissionare una composizione originale al musicista Azio Corghi (presente in sala) ispirata ai lavori di Johann Sebastian Bach, padre della musica occidentale amatissimo da Pasolini.
Il risultato è “… tra la Carne e il Cielo”, opera per violoncello concertante, voce recitante maschile, soprano, pianoforte e orchestra, basata su testi dello stesso Pasolini organizzati secondo il disegno drammaturgico di Maddalena Mazzocut-Mis. Composizione affascinante in cui i versi affidati alla voce di Omero Antonutti si fondono agli echi bachiani calati nel linguaggio musicale contemporaneo. Assai brava la violoncellista Silvia Chiesa, capace di dare colore ed anima a questo lavoro mentre la Filarmonica di Torino diretta da Tito Ceccherini e il Fazioli di Maurizio Baglini le fanno da solida spalla. Al soprano Valentina Coladonato sono affidati gli ostici intermezzi cantati.
Corghi è il protagonista anche nella prima parte di concerto con le sue Filigrane Bachiane per pianoforte e corde percosse, rielaborazione del primo volume del clavicembalo ben temperato, affidate al sempre eccellente Maurizio Baglini ed agli archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino.
Rimangono le due composizioni destinate alla sola orchestra diretta da Tito Ceccherini, Le Tombeau de Couperin di Maurice Ravel e Ricercare dall’Offerta Musicale di Bach - Webern, in cui tuttavia non si va oltre una pallida correttezza esecutiva.
Buona l'accoglienza del pubblico a fine concerto.
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